Il Liceo deve il suo nome, assunto solo nel secondo dopoguerra, al sacerdote e filosofo roveretano Antonio Rosmini che nel 1809 entra “nella prima scuola latina del ginnasio patrio” (così scrive nel suo diario).
L’istituto nasce appunto come ginnasio nell’anno 1672 per legato privato (donazioni del canonico Ferdinando degli Orefici, di Carlo Balter, Francesco Piamarta e altri cittadini roveretani). Il lascito dispone che venga istituita una scuola pubblica con cinque corsi per “l’insegnamento graduale della grammatica, della sintassi, dell’umanità e della retorica” e assegna la nomina annuale degli insegnanti (tutti sacerdoti e con perfetta padronanza della lingua tedesca) al Consiglio dei Trentatré della città di Rovereto. La direzione della scuola spetta, sotto forma di incarico a tempo determinato, all’arciprete di San Marco.
Tra le materie oggetto di studio importanti sono le lingue: italiano, tedesco e latino (l’insegnamento della lingua greca è segnalato a partire dalla seconda metà del Settecento). Sotto il governo di Maria Teresa d’Austria e Giuseppe II il Liceo fa proprie alcune istanze e progetti legati alla cultura illuministica della dominazione imperiale austriaca, rivendicando però una propria autonomia nell’applicazione di tali “novità riformistiche” e in particolare una sua ”italianità” (rifiuto di adottare testi in lingua tedesca). Trovandosi all’epoca in un’area di confine, il Liceo diventa luogo in cui due culture diverse – quella italiana e quella tedesca – vengono in contatto dando luogo a confronti e tensioni. Nel corso degli anni l’istituto affronta i cambiamenti imposti dagli eventi storici modificando i propri ordinamenti fino a diventare il “nostro” liceo classico nel 1923 (Riforma Gentile). Nel 1961 viene istituita, come sezione annessa, la prima classedi liceo scientifico, mentre nel 1985 si dà inizio alla sperimentazione del liceo linguistico.